Nazareth castellanos
Neuroscienze del corpo
Dovremmo insegnare alle nuove generazioni che l’essere umano non ha cinque sensi, ma sette.
L’interocezione e la propriocezione
Riporto qui una parte del II capitolo di questo testo illuminante, soprattutto per noi amanti e ricercatrici del corpo.
Buona lettura!
Integrare il corpo
Nel lab di Neuroscienze cognitive e computazionali dell’Università di Complutense di Madrid, Nazareth Castellanos insieme ad un èquipe hanno misurato l’attività magnetica del cervello in un gruppo di volontari.
I volontari una volta entrati nella macchina, vengono invitati a non fare nulla! Per 5 o 10 min viene misurata l’attività spontanea del cervello. Il risultato è vertiginoso: una gran parte del consumo emodinamico cerebrale è investita in risorse neuronali indipendenti da quanto accade all’esterno!
Fu Marcus Raichle a scoprirlo, chiamando questa attività “energia oscura del cervello”.
Con stupore la comunità scientifica si affaccia a questa scoperta, in quanto il suo paradigma si basa sulla teoria cartesiana: il cervello è un sistema di risposte al mondo. Se non ha una funzione si spegne.
Tale visione robotica dell’essere umano eludeva il mondo interiore.
L’errore, quindi, era nel provare a capire il funzionamento del cervello osservando solo il cervello. Oggi “l’energia oscura” non è più così invisibile: si manifesta sotto forma di intestino, stomaco, polmoni e cuore.E’ possibile pensare che verranno inclusi altri organi nella mappa della mente.
Interocezione
“Qualsiasi teoria cerchi di spiegare l’esistenza della mente e della coscienza ignorando il sistema nervoso è destinata al fallimento (…) D’altra parte, qualsiasi teoria si appoggi esclusivamente sul sistema nervoso per spiegare le menti e la coscienza è destinata a fallire anch’essa. (…) il corpo porta in dote la sua fondamentale intelligenza biologica: quella competenza non esplicita che governa la vita quando essa soddisfa le esigenze omeostatiche e che infine si esprime in forma di sentimenti”.
Antonio Damasio
Walter Cannon – 1929, omeostasi
Nel 1929, Walter Canon, professore di Fisiologia della Facoltà di Medicina di Harvard, scoprì omeostasi: la capacità degli esseri viventi di mantenere il proprio equilibrio interiore.
Da allora l’omeostasi è il centro dello studio della biologia.
Canon non poteva immaginare che Damasio l’avrebbe deificata fino a equipararla alla coscienza.
Nel 2016 il Laureate Institute for Brain Research ha organizzato il primo congresso con lo scopo di accelerare la comprensione dell’interocezione, la percezione del proprio organismo. Invitando esperti da tutto il mondo.
Oltre ai cinque sensi le nuove generazioni dovrebbero impararne altre due, interocezione e propriocezione. In totale possiamo contare sette sensi.
L’interocezione è un processo in base al quale sistema nervoso individua, interpreta e integra i segnali che hanno un’origine nell’organismo al fine di dar vita ad una mappa interiore, costante e dinamica, cosciente ed incosciente.
Il viaggio dell’interocezione: il cervello deve individuare l’attività dell’organismo e questa informazione proviene dal nervo vago. Una volta ricevuta, l’informazione viscerale viene classificata con estrema precisione prima di essere elaborata e distribuita nel cervello
Questa mappa interna segnala i riflessi, gli impulsi, i sentimenti, le risposte adattive, le esperienze cognitive ed emozionali, contribuisce all’omeostasi, alla regolazione corporea e alla sopravvivenza.Il cuore batte circa 70 volte al minuto, il respiro circa 15, lo stomaco si contrae 3 volte al minuto circa e la vescica una volta ogni 10 ore.
Nonostante la differenza, il cervello integra tutte queste informazioni in uno stesso circuito neuronale che include aree quali l’insula, le cortecce somatosensoriali, il giro cingolato, l’amigdala, il talamo e il tronco encefalico, componendo la rete cerebrale dell’interocezione.
Propriocezione
Il sistema somatosensoriale
Si occupa del tatto e della postura chiamata propriocezione; recettori sensoriali ubicati sulla pelle, dell’apparato muscolo scheletrico, nelle ossa e nelle articolazioni informano il cervello sulle sensazioni e la postura del corpo
Movimento, sensazioni e postura sono strettamente collegate tra loro.
I recettori cinestetici danno informazioni circa il movimento delle articolazioni.
Proprio come per l’interocezione, non è un’informazione che il cervello ha bisogno di conoscere per essere al corrente del corpo. Sono entrambi i sensi: il cervello ha bisogno di loro per coordinare la propria attività: il corpo e le sensazioni che ci invia la nostra postura influiscono profondamente sul cervello.
Ritta hari – mappa corporea delle emozioni
Ogni parte del corpo ha un suo spazio nella corteccia somatosensoriale, si trova nel lobo parietale ed elabora le informazioni circa le sensazioni di ogni parte del corpo.
La corteccia somatosensoriale è stata analizzata la prima volta nel 1952.
Significativi sono stati gli esperimenti dell’équipe capeggiata da Riitta Hari che permisero di disegnare le mappe corporee delle emozioni.
Qualsiasi emozione delicata o intensa che sia, implica delle sensazioni corporee.
La propriocezione esercita la sua influenza anche sulla percezione dell’ambiente, considerando che ci permette di riuscire a capire l’atteggiamento degli altri quando osserviamo il loro corpo e i loro movimenti.
Le sensazioni corporee vengono raccolte dal cervello dando luogo all’esperienza emotiva.
Questa è la base della “teoria del marcatore somatico” di Antonio Damasio
Il corpo sa ciò di cui la mente non si è ancora resa conto
La complessa mappa delle sensazioni corporee che accompagna un’emozione, spesso passa inosservata alla mente cosciente.
Siamo abituati a dare importanza all’intelletto piuttosto che alle sensazioni corporee, infatti è comune non saper descrivere le sensazioni derivanti da un’emozione.
Non sappiamo farlo perché non siamo abituati a coltivare una consapevolezza corporea, ma sono proprio le sensazioni corporee a poterci guidare nel labirinto delle emozioni.
Qualsiasi situazione implica diverse decisioni e per elaborare e comprendere tali decisioni ci vuole qualche secondo: sono i meccanismi di preparazione neuronale.
La decisione prende forma nelle aree sottocorticali, soprattutto quelle limbiche, solo dopo raggiunge la corteccia e viene espressa come un comportamento.
Mentre compie quel percorso è un’informazione non cosciente.
Paul Ekman diceva che sperimentiamo le emozioni che arrivano e non quelle che abbiamo scelto. (questa prospettiva ci apre ad una posizione passiva di fronte ad un’emozione ma non è così)
Vero, quando le emozioni prendono forma nelle strutture limbiche, non abbiamo un accesso cosciente ma l’Ipotalamo arriva in nostro aiuto! In quanto è al corrente dell’informazione che viene elaborata, in quanto parte dei sistemi limbici o emozionali, prima che questa venga trasferita alla corteccia.
Il compito dell’ipotalamo è tradurre il linguaggio neuronale all’organismo e lo fa attraverso: la dinamica cardiaca, il respiro, le contrazioni muscolari e la postura.
Prima che l’emozione diventi cosciente si manifestano le sensazioni corporee. Ricordiamo che il corpo sa ciò di cui la mente non si è ancora resa conto.
Sviluppare una consapevolezza corporea che ci permetta di connetterci con le sensazioni del nostro corpo è un atto di spionaggio che ci consente il libero arbitrio di anticipare l’emozione e di mandarla all’aria prima che si manifesti.
Diversi studi hanno riportato statistiche che mostrano come le persone che hanno maggiore consapevolezza corporea prendano decisioni più azzeccate.
Io non credo che il corpo ci dica dove andare ma che ci dica dove siamo, e questo è più importante.
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